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Storia del CAI Garfagnana Stampa

Nell'anno 1863, su iniziativa di Quintino Sella, nasce a Torino il Club Alpino Italiano. A questa prima iniziativa, sostenuta da un discreto gruppo di appassionati della montagna, la cui frequentazione risultava, per quei tempi, assai problematica e di difficile attauzione (non dobbiamo dimenticare che siamo in una fase di necessaria esplorazione), faranno seguito numerose adesioni che porteranno, dopo pochissimi anni, alla fondazione di numerose sezioni quali Torino, Firenze, Milano ed altre. Si ha notizia, dai pochi rarissimi documenti che sono arrivati fino ai giorni nostri, che nell'ottobre del 1875 nasce anche a Castelnuovo Garfagnana, una sezione del Club Alpino Italiano, denominata "Club Alpino di Garfagnana", su iniziativa di alcuni appassionati della montagna locale, con lo scopo di diffondere la conoscenza delle nostre Alpi Apuane, raramente frequentate ed, in parte, ancora da esplorare. Fra i soci fondatori figuravano i nomi più in vista del capoluogo garfagnino, quali l'Avv. Edoardo Aloisi, l'Avv. Lorenzo Lorenzetti, il Dott. Marco Pelliccioni, il Sig. Agostino Rosa ed il Conte Giuseppe Carli.

Il primo consiglio direttivoIl primo consiglio direttivo, scaturito dalla nascita della sezione, era composto da un Presidente, un Vicepresidente, un Segretario, un Cassiere e quattro Consiglieri. Le cariche sociali furono assunte dagli stessi soci fondatori e nella prima seduta del Consiglio Direttivo fu eletto a Presidente il  Conte Giuseppe Carli, Vicepresidente l'Avv. Edoardo Aloisi, Segretario il Dott. Marco Pelliccioni e Cassiere il Sig. Emiliano Dini.

In una succesiva riunione, datata 21 ottobre 1875, veniva approvato ad unanimità lo Statuto del Club Alpino di Garfagnana che si componeva di sedici articoli nei quali erano raccolte tutte le norme che avrebbero regolamentato l'attività della sezione ed il comportamento dei soci della stessa.

Ben presto, a questo esiguo numero di soci, se ne aggiungeranno altri, provenienti da tutta la valle ed appartenenti agli strati socialmente più elevati che andranno a formare il corpo sociale del Club. Si ha notizia che il numero dei soci abbia raggiunto le quarantatre unità senza, peraltro, conoscere fino a quale anno questa espansione si sia verificata. In una seduta della direzione del 19 settembre 1879, veniva decisa la pubblicazione di un "Bollettino del Club di Garfagnana", attraverso il quale il Consiglio Direttivo comunicava ai propri soci, resoconti finaziari, bilanci di previsione e quant'altro interessava l'attività generale della sezione. Venivano anche relazionate in modo molto dettagliato, le gite ed escurzioni che il Club proponeva ed effettava specialmente in collaborazione con la sezione fiorentina del C.A.I.

Di questa importante collaborazione troviamo riscontro anche nel libro di Carlo Mariani "L'Ombrello di Freshfield - relazioni di viaggio e storia dell'esplorazione nelle Alpi Apuane dal 1865 al 1905", a dimostrazione appunto di quanto fosse assiduamente praticata, dagli alpinisti della Garfagnana, l'attività di ricerca ed esplorazione delle Alpi Apuane.

Interessante scorrere le pagine del "Bollettino", dove si pu˜ riscontrare con quanta dovizia di particolari fossero descritte le escursioni che i soci del Club effettuavano, avvalendosi, molto spesso, dell'aiuto di "Guide" locali, assoldate nei Borghi ai piedi della montagne, guide che il più delle volte, non potevano assolvere ai compiti per cui erano state ingaggiate, perchè, a loro volta, dimostravano una scarsa conoscenza del territorio. Esaurienti le descrizioni delle salite ai vari monti della zona, Pisanino, Pizzo d'Uccello, Pania della Croce ed altri ancora, a volte descritte in tutta la loro drammaticità per le difficoltà incontrate, a volte perfino con un elenco dettagliato delle vivande che venivano consumate, dei capi di abbigliamento usati, delle attrezzature alpinistiche (si parla di alpenstok, scarponi chiodati ecc.) che mutavano a seconda della stagione e della salita da compiere.

Già a quei tempi era nota la squisita ospitalità degli alpinisti della valle, forse dettata anche dall'opportunità di avvalersi dell'aiuto dei più forti alpinisti di Firenze, la quale, allora capitale d'Italia, annoverava nelle file del suo Club Alpino, i più prestigiosi nomi dell'alpinismo nazionale ed internazionale. Ed è appunto questa assidua collaborazione che permetterà agli alpinisti del Club di Garfagnana, di poter attenere notevoli successi nella esplorazione delle vette Apuane. Come riferisce il Mariani nel suo "Ombrello di Freshfield", nel giugno 1876, la sezione fiorentina organizza il IX Congresso degli Alpinisti Italiani che prevedeva anche gite ed escursioni sulle Alpi Apuane. Ebbene, anche in quella occasione, gli alpinisti che partecipavano al Congresso, furono accolti in Castelnuovo Garfagnana dai membri del Club locale, molto cortesemente e cordialmente come lo testimoniano gli atti del Congresso stesso.

Nell'anno 1879 fu allestita, si presume in Castelnuovo perchè posta ad un'altezza di 260 m. sul livello del mare, una stazione per le osservazioni metereologiche che forniva giornalmente in diverse ore, notizie dettagliatissime sullo stato del tempo in Garfagnana. Quasi certamente questa stazione fu diretta da Agostino Rosa che sembra si avvalesse, specialmente per le forniture degli strumenti necessari, della collaborazione del Prof. Olinto Dini, Docente di Fisica nella Regia Università di Pisa.

Poi più nulla. non sono giunte a noi notizie che indicano il proseguo delle attività del Club Alpino di Garfagnana. Non conosciamo quindi per quanto tempo esso abbia operato ed in quale anno abbia cessato di esistere. Le nostre conoscenze si esauriscono per la mancanza di ulteriori documenti che ne possono certificare la sua continuità. Dunque, da qui in poi è storia relativamnte recente. Da una ricerca effettuata presso l'archivio della sezione C.A.I. di Lucca, emerge che nel 1926, viene costituita la prima sottosezione, aggregata alla sezione di Lucca appena nata. Non si hanno notizie circa l'attività di questa sottosezione. Si pu˜ quindi ritenere che abbia avuto vita breve. E' soltanto nel 1946 che si torna a parlare di una nuova sottosezione in Garfagnana che verrà costituita in quell'anno sotto la reggenza del Sig. Alessio Nardini. Constatato per˜ che l'attivita della stessa va sempre più scemando, la sede centrale del C.A.I., in data 21 gennaio 1952, ne dispone lo scioglimento. Nel 1955, dietro il fattivo interessamento del Parroco di Castelnuovo Garfagnana Don Lorenzo Angelini e del Sig. Romano Pellegrinetti, si cerca di ricostituire una nuova sottosezione, che verrà ratificata dalla sede centrale, in data 7 marzo 1955. La reggenza viene assunta dal Sig. Romano Pellegrinetti. Nel 1959 questa associazione assumerà la denominazione di Sottosezione Garfagnana. Nel 1966, constatando ancora una volta che in Castelnuovo Garfagnana, si stava spengendo quella vitalità espressa al momento della ricostituzione e che venivano a mancae quelle motivazioni che potessero tenere in vita la Sottosezione stessa, fu decisa la sua fusione e quindi il conseguente trasferimento, con la Sottosezione di Barga, assumendo la nuova denominazione di Sottosezione "Val di Serchio". Nel 1985, con l'apporto di nuovi soci, circa duecento, e con la decisa volontà di alcuni di essi, che ritenevano ormai maturi i tempi per la costituzione di una sezione autonoma, vengono gettate le basi per iniziare l'iter che ci avrebbe portati a divenire, come nel lontano 1875, una sezione del Club Alpino Italiano. Il provvedimento di ratifica da parte della sede Centrale, avviene il 1° febbraio 1986. Da quella data esiste la sezione "Garfagnana" del Club Alpino Italiano.